Opere e giorni
Le Opere e i Giorni
"Quando Orione e Sirio son giunti a mezzo del cielo, e Arturo può esser visto da Aurora dalle dita di rosa, o Perse, allora tutti i grappoli cogli e portali in casa.
Tienili al sole per dieci giorni e dieci notti; per cinque conservali all'ombra, al sesto versa nei vasi i doni di Dioniso giocondo.
Poi, dopo che le Pleiadi e le Iadi e il forte Orione son tramontati, d'arare ricordati, è il momento opportuno, e che l'anno sia propizio ai tuoi campi".
(La Vendemmia - Le Opere e i Giorni - Esiodo)
"Dolce è quest'opera. Arriva prima del sole che scalda. Quando i Manti di neve lentamente migrano a versar torrenti. Si taglia quando il fumo respira e i piedi si bagnano delle sue notti. Notti ferme ed estese, fino a ti ti car le punte del mattino. Appese sulle gocce dei filari. Pianto di un'aria sorpresa, che danza, corre e poi...si posa. Si taglia per il Sapere, per il suo sapore. Per Potar rispetto Mi è dolce quest'opera che impegna le mani, che si lega ai suoi rami." [R.Neri]
Scesi a valle dall'ora decliva. E con cautela rapivo ai filari senza cantare, a tono chiuso. Come le mani di una preghiera. Attente! Ed appese al filo della vita. Dai grappoli udivi delle notti e dei giorni. Del campo di grano passato alle pendici della valle. Delle rondini accovacciate. E delle sue rose, fiorite. Son qui a porre vendemmia, a rapire dalla pianta il vino. A chiedervi scusa per tanta cura e per lo sfratto a voi ora, adoperato. Ma sappiate, del vostro lavoro avrò dimora e le attenzioni vi porteranno come anima a bandire tavole, a decantare poesia. Vi brinderanno. Vi alzeranno a rischio di cadere. Ed i calici si baceranno, si baceranno... Ed ancora, ed ancora ... " [R.Neri]